Straordinario successo per le due serate-evento che hanno richiamato migliaia di presenze in incantevoli scenari
Non poteva esserci esordio migliore per la prima edizione di Transumanze- Sila Music Fest, organizzato dalla Provincia di Cosenza tra Camigliatello e Lorica con il supporto logistico del promoter Roberto Iacobino.Un evento voluto dall'Amministrazione Provinciale e dal suo Presidente Mario Oliverio, inteso- come sottolinea l'assessore al Turismo e Spettcaolo Pietro Lecce- come ideale viaggio alla scoperta del’Altopiano, dei suoi luoghi naturalistici più importanti, e lungo la frontiera delle culture che si incontrano e si intrecceno, favorito dalla musica, spazio prediletto per le contaminazioni e le fertilizzazioni artistiche.
Scenari di sperduta ed incredibile bellezza hanno esaltato le qualità degli artisti coinvolti ed hanno attirato più di quindicimila presenze complessive.
Per Marina Rei ed I Tamburi del Burundi il 24 Agosto a Camigliatello, un incontro di cartello fra una delle nostre più sensibili cantautrici e l’ensamble che è stato un sinonimo di eccellenza per la diffusione della musica africana all’estero, ben prima della meritata convocazione del guru Peter Gabriel per la Real World, sua pregiata etichetta discografica.
Il colpo della mano che batte sulla pelle del tamburo ha diffuso un ritmo a levare e un richiamo primordiale all’essenza come alla semplicità della musica, intesa anche come misticismo e corpo, energia e respiro. Di esuberante appeal e di respiro superbamente coreografico, la performance dei Tamburi del Burundi ha incantato un pubblico trasversale e quanto mai entusiasta, presentando al contempo aspetti di solennità ancestrale che dal vivo si sono tramutati in pura esaltazione, a partire dalla loro entrata in scena.
Gli strumenti, una ventina, hanno fatto il loro ingresso portati in equilibrio sulla testa dai percussionisti disposti ad arco intorno ad un tamburo centrale, lo sciamanico “inkiranya”. A sinistra i cosiddetti tamburi “amashako”, che hanno tenuto un ritmo continuo, a destra invece i tamburi “ibishikizo”, a riprendere le cadenze lanciate dall’inkiranya. Mentre i compagni hanno continuato a battere implacabilmente, a turno ciascuno dei percussionisti si è esibito come solista all’inkiranya, rivaleggiando con gli altri in movimenti virtuosistici di danza e in evoluzioni acrobatiche. Esaltazione dello spirito e delle tradizioni di un popolo, i Tamburi del Burundi hanno offerto, entusiasmando la folla, una illustrazione particolarmente veritiera della relazione, profondamente radicata nella cultura e nella sensibilità africana, fra la percussione e l’energia che è il motore del cosmo.
Per Marina Rei, che ha dedicato il suo più recente album “Musa” e l’attività concertistica degli ultimi anni al mondo femminile, esplorandone gli aspetti, da sempre appassionata ricercatrice del suono percussivo e ancestrale da abbinare ai suoi testi melodici, una consacrazione, un punto di (ri) partenza, una vertigine infinita che caduta, fra l’altro, in una cornice quanto mai suggestiva.
Boom di presenze a Lorica, il giorno dopo, Mercoledì 25 Agosto, dove, sul un megapalco all’insegna della tecnologia più avanzata montato sul lungolago, Carmen Consoli, Paola Turci, Mariella Lo Giudice, Gabriella Grasso e Alfio Antico hanno dato il loro meglio per raccontare la tradizione meridionale della migrazione e dei suoi luoghi di cui tutti dovrebbero reimpossesarsi con orgoglio.
Ai limiti della poesia l'esibizione della Consoli, più in forma che mai, che ha presentato un antologia del suo repertorio più pregiato con una vasta gamma di suoni e situazioni che hanno preso spunto dal suo recente ed apprezzatissimo "Elettra" con i suoi nuovi e ben calibrati personaggi femminili delineati da soffici archi sulla classica impostazione rock di base di un gruppo di amici che l'affianca da quasi vent'anni.
In uno scenario davvero suggestivo, i suoni della Sicilia e quelli delle spiagge al di là dell’orizzonte, il suono antico d’un mandolino (Massimo Roccaforte) e la nostalgia d’un sax (Marcello Leanza), il canto sommesso d’un contrabbasso (Marco Siniscalco) e quello limpido delle chitarre acustiche (Carmen e Santi Pulvirenti), l’eco d’oriente di un buzouki (Santi) e quella nobile del sestetto d’archi capace di evocare la migliore tradizione del belcanto, tutti sul ritmo morbido delle percussioni e d’una batteria molto discreta (Puccio Panettieri).
Una sequenza di magnifiche canzoni destrutturate sino al loro cuore, per ritrovare in chiave acustica le proprie appassionate radici etniche, ancora più esaltate nella seconda parte del concerto dalla presenza sul palco di Alfio Antico (tamburellista di cuore e sostanza) e Paola Turci, per una girandola di duetti e altre situazioni che hanno coinvolto la platea devota ed entusiasta, sfollata tranquillamente sotto il cielo stellato riflesso dal lago Arvo, sapientemente e suggestivamente illuminato da giochi di luce.
Il concerto, elaborato unicamente per Transumanze- Sila Musica, è stato aperto dalla cantautrice catanese Gabriella Grasso, prossima all’uscita del suo terzo album “Cadò”, ricco di sperimentazioni e contaminazioni tra tango e tradizione siciliana ed ha contato le toccanti letture di Mariella Lo Giudice, voce storica del teatro siciliano. Non è mancato ancora il contributo video di Angelique Kidjo, presenza annunciata e purtroppo a partecipare all’evento per un problema di salute.
L’imponente risposta del pubblico che ha sottolineato una adesione convinta alla grandissima qualità artistica proposta dall’esordio di Transumanze pongono già da ora solide basi per una seconda edizione ancora più allargata ad altre voci del mondo per il prossimo anno. Ed a questo proposito, il Presidente Mario Oliverio anticipa:"
" Abbiamo voluto Transumanze-Sila Music Fest per valorizzare e far conoscere uno dei territorio più importanti d'Europa. Lavoreremo il prossimo anno per una edizione che è già stata richiesta dal pubblico che ha partecipato in maniera così massiccia, puntando all'esaltazione , attraverso l'espressione artistica, delle radici e dell'identità."
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